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Il blog di Carlo Avataneo, con tutte le novità che riguardano i calendari, libri e mostre dell'autore piemontese e molte curiosità dal mondo della fotografia.

Anteprima del calendario Avataneo 2024 - Passi di Alta Langa

Il Calendario 2023 ci sta portando in Langa, mese dopo mese, in quella più nota, quella del Barolo e del Barbaresco, a incontrare per immagini castelli e torri che la caratterizzano e le hanno meritato il titolo prestigioso di Sito Unesco.

Si tratta di uno dei luoghi per cui il Piemonte è famoso nel mondo.

La Langa più sconosciuta e incontaminata

Ma c’è un’altra Langa, meno nota e in fase di notevole crescita in termini economici e anche di fama per importanti iniziative culturali e turistiche ormai consolidate negli anni, per i prodotti della terra, l’offerta gastronomica e soprattutto per la straordinaria bellezza dei suoi paesaggi, ancora sostanzialmente intatti, con estesi boschi e varietà di coltivazioni, anch’essa sorvegliata da innumerevoli castelli e torri, più numerosi ancora di quelli della Bassa Langa, meno conosciuti certamente, ma non meno affascinanti.

Pertanto, a completamento di quello in corso e come già avevo comunicato, sarà proprio questo il tema del Calendario 2024: l’Alta Langa dei castelli e delle torri.

I castelli di Benevello, Castino, Borgomale, Gorrino, Cravanzana, Gorzegno, Prunetto, Monesiglio, Saliceto, Sale San Giovanni, Marsaglia, Cigliè, Ceva, Niella Tanaro. 

Le torri di Cortemilia, Perletto, Albaretto, Camerana, Murazzano, Priero, Castellino Tanaro, Rocca Ciglié, Castelnuovo di Ceva.

Si tratterà di un Calendario sorprendente e costituirà, con quello dell’anno in corso, un importante binomio inscindibile di ricerca, quasi un censimento fotografico e culturale sul tema specifico in Langa. 

Il 16 dicembre presentazione del calendario a Carmagnola

Giovedì 16 dicembre a Carmagnola (Torino) alle ore 21, la Sala Monviso del Parco Cascina Vigna ospiterà l’evento Cambiamenti climatici e crisi idrica in Piemonte. Il professor Stefano Fenoglio di Unito Alpstream terrà una relazione intitolata Il Po bambino. Caratteristiche ecologiche, conservazione e gestione del tratto iniziale del più grande fiume italiano, nell’era del cambiamento climatico. Il fotografo Carlo Avataneo presenterà il calendario 2022, Il Po dal Monviso a Torino.

Messer tulipano, la fioritura nel 2020 è uno spettacolo nascosto

Anche nascosta agli occhi del pubblico la natura fa il suo corso.
Quest’anno tra le tante manifestazioni cancellate per l’emergenza coronavirus c’è Messer Tulipano, uno degli eventi botanici più attesi in Piemonte. Su invito dei Conti di Pralormo, ho potuto fotografare, in beata solitudine, lo straordinario spettacolo di centomila tulipani in fiore e penso che questo sarà il tema del mio prossimo Calendario fotografico per il 2021, la 35ma edizione.

Così, in una primavera che ha tenuto chiuse le porte del Castello di Pralormo e l’evento visibile solo online, le immagini della fioritura potranno raggiungere il pubblico anche a distanza di diversi mesi.

Carlo Avataneo

Messer Tulipano

Dalla primavera del 2000, tutti gli anni nel mese di aprile il parco del Castello di Pralormo (Torino) apre le porte ai visitatori per lo straordinario spettacolo della fioritura di migliaia di tulipani e narcisi.

Ogni edizione ospita un nuovo piantamento, rinnovato nelle varietà e nel progetto-colore, preparato in autunno per mano di una decina di persone. In circa dieci giorni vengono messi a dimora i bulbi che sbocceranno con l’arrivo della bella stagione. Tra questi ci sono anche varietà rare e sconosciute al pubblico italiano.

Messer Tulipano coinvolge l’intero parco disegnato nel XIX Secolo dall’architetto di corte Xavier Kurten, il progettista dei principali giardini delle residenze sabaude del Piemonte A Pralormo ha disegnato aiuole morbide e sinuose tra i grandi alberi secolari, per accompagnare l’impianto storico e prospettico del parco. Il sottobosco è impreziosito da muscari e narcisi, mentre per i fiori dai colori scuri, che temono la luce del sole, si sono scelte le zone più ombreggiate.

Perché proprio i tulipani?

Consolata e Filippo Beraudo di Pralormo portano avanti da tempo un progetto di valorizzazione che ha riaperto al pubblico gli appartamenti del Castello e i suoi giardini.

“Da tempo avevo in mente di organizzare una manifestazione botanica - ha scritto sul sito del Castello Consolata Beraudo di Pralormo - nel corso degli anni avevo raccolto materiali e idee, avevo visitato tantissime mostre e manifestazioni in Italia ed all’estero, avevo insomma mille spunti ma non riuscivo a visualizzare la ‘mia’ manifestazione… poi un’estate un viaggio in Olanda ha fatto scoccare qualcosa. I tulipani oltre ad avere una bellezza elegante e mozzafiato, non richiedono altro che un letto’di terra, torba e sabbia di circa 20 centimetri che può essere adagiato sui  prati senza snaturare il disegno del parco all’inglese creato da Kurten”.

Allo stesso tempo sono fiori che lasciano spazio alla creatività. “I tulipani hanno infinite varietà di forme e colori - spiega - e mi permettono interventi davvero creativi nella progettazione, che asseconda sempre l’impostazione romantica voluta dal Kurten: aiuole sinuose che seguono i sentieri serpeggiando tra gli alberi, accostamenti di tonalità delicati mentre il sottobosco si trasforma in un’ininterrotta fioritura”.

Il Castello di Pralormo

Le origini del Castello di Pralormo sono di epoca medievale. Nel XIII Secolo era una fortezza a pianta quadrata, con tanto di fossato e ponte levatoio, costruita in un punto panoramico per la difesa del territorio. I fondatori furono i Signori di Anterisio, poi l’edificio passò alla famiglia di feudatari imperiali Biandrate. In seguito a uno scontro con il Comune di Asti la fortezza andò ai Roero di Pralormo, intorno al 1300.

Fu questa famiglia ad ampliare il Castello, aggiungendo le due torri rotonde a nord ovest e sud est e un grande torrione a sud ovest. Al 1730 risale la cappella dell’architetto Galletti e la sua sopraelevazione con saloni e camere decorate.

Nel 1830-40 il conte Carlo Beraudo di Pralormo, ministro degli Interni per quasi un decennio in epoca albertina, divenne proprietario unico della fortezza che fece trasformare in una dimora nobiliare, coinvolgendo l’architetto di corte Ernesto Melano, che aveva già lavorato al Castello Reale di Racconigi, e il paesaggista Xavier Kurten.

Le aggiunte più recenti sono l’Orangerie, la cascina (1875) e la serra vetrata dei fratelli Lefebvre di Parigi.

Visite:

Il Castello di Pralormo fa parte del circuito Dimore storiche italiane e Grandi giardini italiani ed è aperto al pubblico - in tempi normali - dal 28 marzo al 29 novembre, agosto escluso.

CASTELLO DI PRALORMO
Via Umberto I, 26
10040 Pralormo (TO)

Carmagnola, racconto per immagini

Carmagnola, il nuovo libro di Carlo Avataneo, che racconta per immagini la cittadina in provincia di Torino, è in libreria.

Il volume si compone di un percorso in 22 capitoli con testo introduttivo, in italiano e in inglese.

Protagoniste sono le fotografie, che mostrano come camminando per vie portici e piazze, entrando in Collegiata o nel palazzo comunale, guardando tele e affreschi, attraversando i borghi e la campagna,  visitando fiere e sagre, senza dimenticare musei, mercati, industria e l’agricoltura di eccellenza cui si abbina una rinomata cucina,  si possa leggere la storia di Carmagnola, riscoprendo nel contempo la propria identità. Un’operazione culturale ed esistenziale di non poca importanza nella globalizzazione che ci avvolge.

E scoprire pure che siamo nani sulle spalle di giganti, come diceva Bernardo di Chartres nel Secolo XII.

Libro_Carmagnola

Caratteristiche tecniche:

Formato cm 24 x 22,

120 pagine,

148 fotografie,

carta Fedrigoni plus gr. 170 con verniciatura primer,

copertina cartonata 300 gr plastificata opaca con alette,

stampa de L’Artistica Savigliano.

Anteprima del calendario 2020: Il Parco Malingri di Bagnolo

Il calendario Avataneo per il 2020 - il 34esimo della serie - è disponibile in libreria.

Parco_Malingri_Bagnolo

Il tema scelto è ancora un tesoro storico e naturalistico del Piemonte: il Parco Malingri di Bagnolo, che fa parte del circuito Grandi Giardini Italiani.

Particolarmente seducente in maggio per la fioritura dei grandi cespugli di rododendri e azalee, in estate si colora di ortensie blu e bianche, che creano macchie di colore ai piedi degli alberi maestosi.

Creato alla fine del Seicento come parco formale e ridisegnato all’inizio dell’Ottocento nello stile romantico dei parchi inglesi è stato sempre amato e curato in modo particolare dalle Contesse Malingri, che, ognuna secondo i propri gusti e le mode dell’epoca, hanno dato un’impronta nei dettagli piccoli e grandi del giardino.

Negli ultimi 50 anni, i proprietari Aimaro e Consolata Oreglia d’Isola, seguendo la tradizione famigliare, hanno curato in modo particolare l’aspetto paesaggistico e pittorico con l’intento avere sempre diversi effetti di co- lore secondo le stagioni e le fioriture.

Nel 2017 parco e castello sono stati collegati con il sentiero dei rododendri, un nuovo impianto di centinaia di piante che copriranno interamente la collina sotto le mura del castello.

© Avataneo 2020

La Reggia di Venaria sulle pagine del calendario 2019

Un racconto in due parti ci accompagnerà verso il nuovo decennio. Il calendario Avataneo 2019 e quello del 2020 sono incentrati sulla Venaria Reale, grandioso complesso dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1997 e aperto al pubblico dieci anni più tardi, dopo essere stato il cantiere di restauro più rilevante d’Europa.

La Reggia alle porte di Torino è un capolavoro di 80 mila metri quadri, abbracciati da 50 ettari di Giardini. Capolavoro dell’architettura e del paesaggio, fu voluta dal duca Carlo Emanuele II di Savoia ed ampliata da Vittorio Amedeo II. Vide alla prova i maggiori architetti di corte del Sei - Settecento: Amedeo di Castellamonte, ideatore del primo padiglione, e Filippo Juvarra, autore della Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto e del complesso delle Scuderie.

Dopo due secoli di abbandono la Venaria Reale è stata riscoperta e trasformata in “Reggia dei Contemporanei”, diventando un grande “progetto culturale permanente” che offre opportunità di conoscenza, emozioni ed esperienze.