Il Monastero di Bose

La comunità monastica di Bose

Questa raccolta di immagini fa parte della mostra fotografica I luoghi dello Spirito in Piemonte, presentata per la prima volta da Carlo Avataneo a Torino nel 2010, per l’ostensione della Sindone. Nel 2017 è stata arricchita di un nuovo capitolo, interamente dedicato alla Comunità monastica di Bose, che l’autore ha fotografato dall’autunno del 2012 alla Settimana Santa del 2013.


Il borgo monastico

Contrariamente agli altri monasteri, quello di Bose non è cinto da mura, ma è un luogo aperto, essendo un vecchio borgo di cascine, abbandonate negli anni ’60 del secolo scorso, che Enzo Bianchi e la Comunità venutasi a formare intorno a lui hanno mirabilmente recuperato facendone il loro convento, con le nuove costruzioni – il parlatorio, la chiesa, il chiostro - perfettamente inserite nell’architettura antica. Intorno vi sono prati, campi coltivati a ortaggi, un boschetto, frutteti, tutto di pertinenza del monastero nello splendido scenario della Serra. È un paesaggio dell’anima, esempio di armoniosa interazione tra Uomo e Natura.

I tre Giorni Santi

Sono il Giovedì, il Venerdì e il Sabato prima della Domenica di Pasqua. Le fotografie ripercorrono i gesti, le parole, le abitudini della Settimana Santa: ne fanno intuire la profondità e la bellezza. La Croce, la notte, il fuoco, la luce.

È il messaggio di Bose:

La Pasqua è mistero e dono. 
Affronta la notte: in te, attorno a te. 
Lasciati illuminare.

Le ceramiche di Bose

A chiudere la galleria di immagini vi sono tre formelle di ceramica del celebre laboratorio di Bose, che si incontrano qua e là cementate nei muri del monastero e rappresentano i capisaldi della Comunità:

  • L’Ascolto della Parola e dei fratelli

  • la Vigilanza, simboleggiata dalla civetta fin dall’antichità

  • la Fratellanza

Vista d’insieme del borgo monastico

Vasca battesimale nella chiesa

L’ingresso del borgo su cui vigila il barboncino di sorella Silvie

Giovedì Santo: in attesa della celebrazione della messa In Cena Domini

Olivo e tappeto fiorito nei pressi dell’antica cappella

Venerdì Santo: liturgia della Sepoltura, la preparazione degli oli profumati

Ingresso alle abitazioni dei monaci

Ingresso alle abitazioni dei monaci

Stradina fiorita del monastero

Venerdì Santo: liturgia della Croce, il bacio al Crocifisso

Venerdì Santo: l’unzione della fronte con gli oli profumati

Il chiostro

Gli orti, la Serra dei boschi, in cui si incastona l’antica chiesa romanica restaurata dai monaci

Sabato Santo: veglia pasquale, il Cero entra nella chiesa buia

Sabato Santo: veglia pasquale, l’accensione del Cero e delle candele

Prati e alberi intorno al borgo

Sabato Santo: la luce del Risorto irrompe nella chiesa a dissipare il buio

Luogo di incontro vicino alla foresteria

Vista dal refettorio del Monastero

Preghiera conclusiva

Formella del laboratorio della ceramica: l’ascolto della Parola e dei fratelli

Formella del laboratorio della ceramica: la fraternità

Formella del laboratorio della ceramica: la vigilanza, simboleggiata dalla civetta

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